Clementino, Black Pulcinella: la recensione dell’ottavo album da solista del rapper campano.
La Iena è tornata, ma è meno “bianca” che in passato. Clementino ridà sprint alla sua carriera musicale partendo da Black Pulcinella. Un album, l’ottavo della sua carriera, che arriva a distanza di tre anni dal precedente, Tarantelle. Il primo dopo il suo salto nel mainstream in qualità di giudice di talent ma anche di conduttore.
Oggi Cleme è diverso dal passato, e il suo cambiamento si rispecchia anche nella sua musica. Che non è rivoluzionaria né rivoluzionata, ma mostra quello che la Iena potrebbe diventare con il passare del tempo: il vero risultato della fusione tra la melodia tipica della scena partenopea e l’hip hop nella sua versione più pura.
Clementino, Black Pulcinella: la recensione
Ci sono due grandi riferimenti alla base di questo progetto musicale di Clementino, tra loro molto diversi: Pulcinella e i Pink Floyd. Non che ci siano accenni nel disco alla storica band inglese, ma l’immaginario di Pulcinella, che rappresenta il massimo degli stereotipi storici sulla napoletanità, viene analizzato nella sua “dark side”, come quella della luna cantata da Waters e Gilmour tanti anni fa. E quel che ne viene fuori è un pulcinella nuovo, un pulcinella nero.
Non c’è horror e non ci sono però temi scabrosi nell’album della Iena. Che è, sì, più intimo in alcune tracce, più maturo, più adulto, ma resta ancorato ancora agli stilemi che hanno regalato a Clementino il successo, rendendolo uno dei rapper più riconoscibili in Italia, oltre che uno dei più grandi talenti nel freestyle che ci siano mai stati.
E non mancano, infatti, i freestyle, sparsi tra le varie tracce. Come non mancano i brani che potrebbero benissimo far parte della tracklist di alcuni suoi vecchi album, a partire dal singolo ATM, in cui accenna alla differenza tra lui e molti rapper della nuova generazione che si atteggiano a ciò che non sono, senza un briciolo di talento.
Non che di talenti veri ne manchino, in realtà, tra i giovani. E anzi molti di questi compaiono anche nei tanti feat. presenti in questo ambizioso album: da Enzo Dong a Geolier, da J Lord a Speranza e Madame, senza dimenticare ormai artisti dal successo consacrato, come Rocco Hunt.
Tra momenti vietati ai minori e qualche dissing sparso qua e là, la Iena riesce a mostrare però il meglio di sé soprattutto in quei momenti più adulti, figli di un percorso che lo sta portando ad esplorare anche territori fin qui sconosciuti. Come Univers, forse l’apice del disco, una ballata che rende omaggio alla sua napoletanità pur attraverso un testo in italiano. O come l’intensa Non passa mai, resa ancora più godibile dalla presenza della giovane e talentuosa artista napoletana La Niña. Senza dimenticare la ballata Amore lo-fi, con l’immancabile Madame.
C’è dunque un po’ di tutto in questo nuovo lavoro di Clementino, tornato più in forma che mai. Un disco che non deluderà i fan di vecchia data e che s’inserisce in quella scia di ottimi album hip hop prodotti dai grandi della “old school”, come i vari Marracash, Gué e Fibra, in attesa che anche le nuove generazioni possano dimostrare di avere la stoffa per diventare grandi, a loro modo.
Black Pulcinella: la tracklist
1 – The Dark Side of Iena White
2 – Univers
3 – ATM
4 – Revenge (feat. Enzo Dong)
5 – Sound of Napoli
6 – Emirates (feat. Rocco Hunt)
7 – Desaparecidos (feat. Geolier)
8 – Eclissi (feat. J Lord e Speranza)
9 – La belva umana (feat. Kina)
10 – Amore lo-fi (feat. Nicola Siciliano e Madame)
11 – Capate storte (feat. Mattak e Dat Boi Dee)
12 – Crazy Shit (feat. Nello Taver)
13 – MKCNF8 (feat. Nerone)
14 – Non passa mai (feat. La Niña ed Ensi)
15 – Black Pulcinella
Voto: 7.5
Di seguito l’audio di Univers: